Onorevoli Colleghi! - I dati epidemiologici confermano un elevato incremento della prevalenza e dell'incidenza del diabete mellito in Italia. Si prevede che per il progressivo innalzamento della vita media della popolazione (nel 2050, gli over 65 saranno il 34 per cento) e per l'incidenza degli altri fattori di rischio (peso eccessivo, scarsa attività fisica, dieta ipercalorica), che peraltro identificano anche una patologia definita sindrome metabolica, entro venti anni vi sarà un raddoppio della prevalenza del diabete mellito in Italia, oggi attestata intorno al 3,5 per cento di tutta la popolazione e al 13 per cento degli over 65. La malattia diabetica è peraltro strettamente correlata a un elevato rischio cardiovascolare e numerosi studi epidemiologici europei e italiani hanno documentato una morbilità e una mortalità per cardiovasculopatie molto maggiore nei diabetici rispetto alla popolazione generale.
      Il diabete mellito, dunque, assume sempre più valenza di malattia di alto interesse sociale e gli interventi per la sua prevenzione, diagnosi precoce, trattamento e riduzione della comparsa e progressione delle complicanze tardive più frequentemente responsabili di cecità, dialisi e amputazioni nella popolazione diabetica rispetto alla popolazione generale, sono inseriti nel Piano sanitario nazionale 2006-2008.
      Occorre tuttavia dare maggiore enfasi all'intervento delle regioni e delle province autonome, soprattutto alla luce della modifica del titolo V della parte seconda della Costituzione, che affida a queste ultime

 

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potestà di legislazione in tema di assistenza sanitaria. Pertanto la presente proposta di legge mira ad armonizzare, ove possibile, gli interventi di ciascuna regione e provincia autonoma con le prestazioni minime previste nell'accordo raggiunto in sede di Conferenza Stato-regioni sui livelli essenziali di assistenza sanitaria, garantendo una omogenea assistenza a tutti i cittadini diabetici.
      La presente proposta di legge intende inoltre adeguare la normativa relativa all'assistenza dei cittadini con diabete mellito alla nuova struttura dei servizi di diabetologia prevista dalle leggi di riordino del Servizio sanitario nazionale (articolo 5), mantenendone e accrescendone le funzioni e le capacità di intervento. A questo proposito va anche incoraggiato il livello territoriale di assistenza, non solo come sede della prevenzione, ma anche come locus di diagnosi precoce e di gestione di primo livello della patologia.
      Con l'articolo 4 si prevede invece l'introduzione di una tessera personale elettronica che attesta l'esistenza della patologia e fornisce dati leggibili presso tutte le strutture sanitarie, al fine di consentire il costante controllo dei percorsi diagnostici e terapeutici; tale tessera dovrebbe garantire, inoltre, ai cittadini affetti da diabete mellito un'esenzione dalla partecipazione alla spesa delle prestazioni sanitarie funzionale a consentire l'erogazione di una elevata assistenza, soprattutto in riferimento alla effettiva cura delle complicanze tardive.
      L'articolo 7 promuove la collaborazione delle strutture di assistenza e delle associazioni di volontariato per l'assistenza ai cittadini con diabete mellito e sindrome metabolica, attraverso corsi di educazione e di formazione sia degli operatori sanitari sia dei cittadini con diabete mellito anche con l'ausilio di associazioni senza fini di lucro o di organizzazioni non lucrative di utilità sociale.
      L'articolo 8 favorisce i cittadini con diabete mellito nelle procedure di adozione di minori e nello svolgimento dell'attività motoria, anche di carattere agonistico.
      L'articolo 9 promuove l'attività delle associazioni riconosciute di tutela dei cittadini con diabete mellito e dei loro familiari anche attraverso il finanziamento di specifici progetti-obiettivo presentati dalle medesime associazioni e previa valutazione da parte del Ministero della salute.
 

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